Laudato si', mi Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fior et herba.


Così nel XIII secolo San Francesco ricordava la “madre Terra” nel celebre Cantico delle creature.

Ben prima, nel IV secolo, iniziava a diffondersi tra i primi cristiani la preghiera dell'Ave Maria, “mater Dei” (madre di Dio) e il cui frutto (Gesù) è benedetto.


Non è un caso che il senso profondo del femminino attraversi la “madre Terra” di Francesco e la “madre di Dio” dei primi culti cristiani. La Terra, intesa come suolo fertile, rigoglioso, produttore di frutti (e quindi di vita) è oggetto di venerazione sin dalla fine del Paleolitico: sono rimaste celebri le statuine di forma prettamente femminile, con seni, fianchi e ventri pronunciati. D'altro canto le società, allora, erano matriarcali, o comunque riservavano alle donne un'importanza fondamentale per l'assetto sociale. Come poteva essere altrimenti? Le donne creavano la vita, innanzitutto, così come la terra dava i frutti, a loro volta sostentamento per la sopravvivenza. Si affermava la divinità della “Grande Madre”.


La figura della Madonna cristiana non poteva che riprendere tutti i culti pagani rivolti alla femminilità: il sincretismo di molti culti paleocristiani, cioè la tendenza a mescolare la nuova religione con le antiche tradizioni, fece sì che spesso la madre di Dio si sovrappose a divinità come per esempio Iside, Venere, Gea e Artemide, a loro volta strettamente legate ai culti della terra e sovente al centro di cerimonie propiziatorie per le messi e i raccolti.


Il legame tra la figura della Madonna e il lavoro nei campi si è mantenuto intatto nei secoli, tant'è che esiste una Madonna dell'Agricoltura. Il nome, però, potrebbe derivare anche da cutura, che a sua volta è imparentato con il greco collura, cioè pane. Ma non ci discostiamo comunque di molto dal senso profondo che unisce la magna mater al culto della Terra e alla Madonna cristiana: la donna è da sempre vista come forza vitale, che fa nascere, nutre, protegge e sostiene.